Specialità di pesce e molto altro ancora
Cucina tipica marinara
La cucina tipica marinara tesse le sue origini sui pescherecci quando la decisione su cosa e quando mangiare, spettava esclusivamente al capitano. A quei tempi a bordo non esisteva il cuoco, bensì una figura con la passione della cucina che si occupava dei pasti dell’intero equipaggio, facendosi aiutare dal mozzo o da un marinaio più giovane. Il cuoco prendeva la “quartarola”, ossia ¼ di parte in più del pescato rispetto agli altri membri per cucinare. L’alimentazione a bordo era sempre a base di pesce, in tutte le varianti: dalle minestre, all’arrosto, fino ad arrivare al famoso brodetto di pesce.
Il brodetto sambenedettese è un piatto povero, nato quando il pescato che rimaneva in barca e nn poteva essere venduto, veniva cucinato con la masa, un mix di acqua ed aceto di vino andato a male. Il brodetto era un piatto che si cucinava spesso perché capace di mantenersi fino al giorno dopo, grazie all’utilizzo dell’aceto che veniva usato per la preparazione.
Le osterie e le trattorie
Sulla terraferma invece nacquero le prime cantine, dove si pagava solo lo “scomoto”, ossia il servizio al tavolo, il vino consumato e l’eventuale cottura di pasta condita con i sughi portati direttamente dai pescatori.
La popolazione locale si riuniva presso le Cantine per passare del tempo insieme in allegria, bevendo il vino e gustando il pesce fresco appena pescato. I piatti tipici dell’epoca erano:
- I totani ripieni;
- La frittura di paranza;
- Seppie e patate;
- L’umido di pesce;
- I bomboletti.
Soltanto dopo la nascita della pesca oceanica nacquero le trattorie, dove si mangiava sia carne che pesce, da cui iniziarono a svilupparsi le prime avvisaglie della ristorazione, e con essa, la nascita degli antipasti, le grigliate di pesce e le fritture fino ad arrivare al concetto di ristorazione attuale.